Il presidente francese Macron cambia il primo ministro, dopo la batosta del suo partito LREM, travolto dall’onda dei Verdi alle recenti elezioni municipali. Come è noto non è nuova questa pratica per i presidenti della V Repubblica che, a maggioranze unite hanno sempre,se del caso, usato il primo ministro come una sorta di parafulmine.
I motivi per licenziare il primo ministro sono e sono stati nel tempo diversi:
o perchè il presidente,prima testa dell’esecutivo, lo ritiene non più adatto in una situazione mutata;o perchè le relazioni fra presidente e primo ministro non sono più armoniose e vi è dissenso su alcune scelte; o perchè il presidente intende dare una sterzata veloce alla sua politica. In questo caso vi è però una condizione diversa, pare, dovuta al fatto che il ministro uscente, Edouard Philippe, è riuscito, con tenacia e prudenza durante il covid19, ad entrare nella fiducia dei francesi più del presidente, come i sondaggi hanno mostrato. Insomma era diventato più popolare,molto più di un presidente logorato da mesi di contestazioni.
Macron non poteva più rischiare e l’ha quindi sostituito ieri con uno quasi sconosciuto: Jean Castex,alto funzionario della destra Les Républicaines, sindaco di un paese dei Pirenei e con molti legami col territorio, che non potrà fargli ombra lascianolo “dominus” fino alla fine del quinquennato, che soprattutto ha molte capacità di mediazione e potrà gestire questa fase delicata cercando di trattare con i sindacati, spegnere la rabbia sociale ed il malcontento che hanno riempito per mesi le piazze francesi, con buon profitto per un presidente delegittimato…Insomma per Macron l’unico modo per resistere fino alla scadenza del mandato presidenziale..e continuare a puntare sul suo ruolo in Europa.
CAVALLO CAMBIATO
09 giovedì Lug 2020